Dislalie infantili o alterazioni della pronuncia: Logopedia a Trento
Le dislalie infantili, più comunemente conosciute come difetti di pronuncia, sono disturbi dell’articolazione dei fonemi, la cui causa è imputabile ad alterazioni funzionali o organiche a carico dell’apparato fonatorio.
Nelle dislalie funzionali, l’errata pronuncia è attribuibile a una scorretta impostazione e utilizzazione di una o più sezioni dell’apparato fonatorio, mentre in quelle organiche la causa è riconducibile a malformazioni o lesioni di uno o più settori dell’apparato articolatorio, quali palatoschisi, alterazioni del morso dentale, palato ogivale, frenulo corto, macroglossia e riniti ricorrenti.
Le dislalie infantili sono piuttosto frequenti nel corso della maturazione linguistica dei bambini poiché, talvolta, la capacità di controllare i movimenti necessari a una corretta emissione dei suoni è ancora immatura e inadeguata. In una percentuale di soggetti le dislalie regrediscono spontaneamente con la crescita, mentre nell’altra si protraggono fino all’età scolare, oltrepassando così la soglia fisiologica concessa.
Dislalie infantili più diffuse
A) Rotacismo: errata produzione del suono R italiano; la “nostra” R si produce facendo vibrare la punta della lingua contro la porzione di palato posta subito dietro i denti incisivi superiori. Due sono i tipi più frequenti di rotacismo:
La R uvulare o “alla francese”: suono posteriore che viene prodotto facendo vibrare la base della lingua (invece che la punta) contro il palato molle (la parte di palato verso la gola). Il suono emesso è similare a un gargarismo.
La R monovibrante: suono anteriore con scarsa vibrazione dell’apice linguale. Il suono prodotto è una sorta d’incrocio tra una vocale e la lettera V (“vamo” per “ramo”).
B) Sigmatismo: errata produzione del suono S.
Sigmatismo interdentale: la lingua non rimane bassa dietro gli incisivi inferiori, ma s’interpone tra le due arcate dentarie. Spesso è in associazione a deglutizione atipica.
Sigmatismo laterale: la lingua viene appoggiata al palato duro producendo un ostacolo alla fuoriuscita in avanti dell’aria che, pertanto, è costretta a uscire lateralmente a destra e a sinistra.
– Zetacismo: errata emissione del suono Z che generalmente viene prodotto interponendo la lingua tra le due arcate dentarie. Similmente al fonema S, è frequentemente combinato a deglutizione atipica.
– Kappacismo: non articolazione del suono K e sostituzione con il suono T (/kane/-/tane/).
– Tetacismo: non articolazione del suono T e sostituzione con il suono K (/tana/-/kana/).
Il trattamento delle dislalie infantili
Nella maggior parte dei casi, con un intervento logopedico adeguato e specifico, le dislalie infantili hanno una prognosi molto favorevole.
Il trattamento delle dislalie infantili prevede, in un primo momento, un lavoro di “ginnastica” articolatoria, ovvero un allenamento mirato delle strutture muscolari fono-articolatorie della bocca. Solo in un secondo momento, ci si dedicherà alla corretta impostazione fonetica del suono o dei suoni alterati.
Il bambino apprenderà innanzitutto a discriminare i fonemi a livello percettivo per poi passare alla produzione dei singoli suoni imitando l’esatto schema articolatorio; si approda infine all’articolazione corretta e automatizzata dei fonemi all’interno di parole e frasi.